mercoledì 18 settembre 2013

Qual'è la parola della vostra città? E la vostra personale?

Il segreto per capire una città e chi la abita sta nell'imparare la parola che circola per le strade

Leggendo il libro "Mangia, Prega, Ama" della giornalista americana Elizabeth Gilbert, (per intenderci, ne hanno fatto un omonimo film nel 2010 con Julia Roberts, dove interpreta la stessa giornalista che trascorre un anno a viaggiare tra Italia, India e Indonesia) mi sono imbattuta in una riflessione molto interessante riguardo il vivere nelle città e il sentirsi parte della loro essenza.
Quello che la scrittrice vuole trasmettere è che spesso quando viaggiamo, rimaniamo colpiti dalla bellezza di una città ma non sentiamo di appartenervi, e quando meno ce lo aspettiamo invece capitiamo da qualche parte nel mondo dove all'improvviso ci sentiamo parte di ciò che ci circonda, come se fossimo sempre nati e cresciuti lì oppure semplicemente abbiamo interiorizzato in quel momento particolare della nostra vita l'essenza di quel luogo.
Questa essenza è concretizzabile secondo l'opinione della Gilbert in una parola, che pervade la città, i suoi abitanti, i suoi luoghi a 360 gradi. 

Ricordo che una volta Giulio, mentre a un tavolino di un caffé all'aperto mentre facevamo i nostri esercizi di conversazione, mi aveva domandato che cosa pensavo di Roma. Gli avevo risposto naturalmente, che mi piaceva moltissimo, ma che sentivo che non era la mia città, quella dove sarei vissuta per il resto della vita. In Roma c'era un aspetto quasi estraneo, anche se non avrei saputo dire con esattezza quale. [...] "Forse tu e Roma avete parole diverse" "Non capisco." "il segreto per capire una città e chi la abita sta nell'imparare la parola che circola per le strade." Mi aveva spiegato un po' in inglese un po' in italiano e un po' a gesti, che ogni città ha una parola che la definisce e che serve ad identificare chi la abita. Se si potesse leggere nella mente di chi passa per strada, in qualsiasi luogo, si scoprirebbe che c'è un pensiero che ricorre più frequentemente di tutti. E quel pensiero è la parola della città. Se la tua parola personale non coincide con la parola della città, vuol dire che non ne fai parte.
Dal discorso con il suo amico italiano emerge che la parola di Roma è SESSO, del Vaticano  POTERE, New York REALIZZARE, Los Angeles RIUSCIRE e Napoli LOTTA.  

Ma Giulio aveva già pronta la domanda successiva, la più ovvia: E la tua parola qual'è?
Perché non proviamo a pensarci anche noi? Pensiamo alla nostra città, alle mille che abbiamo visitato, come ci siamo sentiti? Qual'era la parola che la pervadeva? C'erano città uguali? La nostra parola personale coincide con essi oppure è in disaccordo? Dove ci siamo sentiti più a casa? Forse potrebbe essere un giusto inizio per capire, o almeno sognare, quale potrebbe essere il nostro posto nel mondo. 



 
 

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